Un articolo di Dario Paladini parla del nostro lavoro con il coro SonoraMente, un progetto di Walter Vinci Onlus.
Di seguito una parte dell'articolo:
Il coro SonoraMente si ritrova ogni mercoledì pomeriggio, nell'auditorium del quartiere Olmi, per le prove. Seduti in cerchio, Antonio Aiello, 82 anni, napoletano verace e una vita dedicata ad allenare cavalli da corsa all'ippodromo di San Siro, inizia a cantare sommessamente (è quasi un bisbiglio), "Io, mammate e tu" di Domenico Modugno. Guglielmo Nigro, il musicoterapista che segue il coro (insieme alla collega Natalia Cannone), coglie al volo il suggerimento di Antonio e sollecita gli altri a provare a intonarla. E c'è chi ci prova: non si ricordano quello che hanno fatto poche ore prima, ma questa canzone che risale al 1955 riaffiora alla mente. Nei prossimi mesi probabilmente "Io, mammate e tu" entrerà nel repertorio dei loro spettacoli, con l'arrangiamento curato da Guglielmo, da Natalia e dal direttore del coro Giorgio Ubaldi. "Quando ci si ammala si tende a concentrarsi su quello che non si sa più fare, con il coro ci concentriamo su quello che ancora ciascuno riesce a fare", spiega Guglielmo. All'inizio delle prove vengono distribuiti alcuni tamburelli: iniziano a giocarci, poi cercano di seguire il ritmo dei brani, guidati da Guglielmo. È un modo per rompere il ghiaccio. "Il cantare è il punto di arrivo, prima c'è improvvisazione, espressione di sé. Una volta ho portato un campanaccio e chiesto loro di fare i versi degli animali. Creiamo lo spazio mentale perché possano raccontarsi. Il repertorio dei brani nasce dai loro racconti".